Andare al GrEst anche con i figli in passeggino

Andare al GrEst anche con i figli in passeggino

Testimonianza pubblicata il 04/08/2024 nel settimanale diocesano La Vita del Popolo.

Siamo Veronica e Valentina, due sorelle nate e cresciute qui a Casale. Siamo mamme, mogli, volontarie e molto altro… attraverso queste parole cercheremo di condividere la nostra preziosa esperienza come animatori adulti del GrEst 2024 di Casale sul Sile.

Sono Veronica ho 29 anni, io e Giorgio siamo sposati da due anni e dieci mesi fa’ è arrivata Cleopatra. Nonostante la fatica e la stanchezza affrontate nei primi mesi di vita della mia bimba, la voglia di vivere momenti di condivisione e di comunità ha vinto. Inoltre, sapevo che avrebbe partecipato anche mia sorella e don Luca alla mia richiesta di partecipazione rispose con entusiamo; in particolare mi disse una cosa che ricordo ancora: “Una mamma con un bimbo piccolo è un valore aggiunto!”. Una sensazione di accettazione e di accoglienza così forte, sarò sincera, non la sentivo da tempo.

Ho partecipato al GrEst come animatrice adulta del laboratorio Animaletti PON PON assieme a Cleopatra; lei se ne stava sul seggiolone in mezzo ai bambini di seconda e terza elementare del laboratorio: era affascinata dai bimbi attorno a lei e io potevo, nel mentre, godere della compagnia di tutti. L’ambiente vissuto in queste tre settimane è stato rigenerante per me! Oltre alla spensieratezza, avevo il supporto totale delle altre mamme con le quali ho condiviso racconti personali, esperienza di vita, i bambini animati sono stati tutti gentilissimi e catturati da Cleopatra e gli animatori giovani anche loro erano incuriositi dalla piccola.

Ricordo con affetto tutti i momenti nei quali ho ricevuto parole di supporto dalle altre mamme, i momenti nei quali noi mamme aggiustavamo i lavoretti e tutte le volte nelle quali delle bimbe che si erano affezionate a Cleopatra mi hanno chiesto di poterla tenere in braccio. Perfino un incidente di percorso non ha smorzato gli animi, ma ha dato prova ulteriore del bell’ambiente di condivisione; in pratica un pomeriggio Cleopatra ha rigurgitato un po’ di latte di punto in bianco sui lavoretti dei bambini! Che pasticcio. Mi hanno tranquillizzata e mentre mi prendevo cura di Cleopatra loro hanno ripulito la “scena del crimine”. Traete voi le conclusioni della bella esperienza che può nascere dal mettersi in gioco in modo altruistico e gratuito e avere la fortuna di essere circondati da altre persone che fanno altrettanto.

Io sono Valentina e sono la sorella maggiore. Sono sposata da quasi 12 anni e ho 2 figli: Victoria di 11 anni e Gregorio di pochi mesi.

La mia esperienza da adulta con il Grest comincia l’anno scorso, quando, dopo tanti anni di lavoro, ho potuto finalmente passare un’intera estate con mia figlia. Quale modo migliore se non condividere anche l’esperienza del Grest con lei che giocava spensierata con i suoi amici e il piccolo Gregorio nel pancione?

La grande famiglia del Grest ci ha accolto e supportato dal primo giorno e si sono talmente affezionati a noi che era impensabile non partecipare anche quest’ anno.

Con Gregorio in passeggino abbiamo seguito il laboratorio di Re-Book, che insegna ai ragazzi un modo creativo di riciclare le confezioni dei prodotti che usiamo quotidianamente per trasformarli in simpatiche copertine di agende e quadernetti.

Ho deciso di partecipare come animatrice adulta soprattutto per stare con mia figlia più grande, affinché potesse sentire in maniera concreta che l’ arrivo del fratellino non aveva intaccato la mia volontà di essere presente in modo attivo e costruttivo per lei e per passare insieme del tempo di qualità.

Da parte degli altri animatori, ma soprattutto dei ragazzi animati c’è stata una grande ondata di curiosità e affetto nei nostri confronti, a testimonianza che quell’essere comunità e quel partecipare ai riti di passaggio sociale e generazionale che un tempo appartenevano alla famiglia, non hanno perso il loro significativo valore, ma anzi, possiamo ancora oggi replicarli in quella grande famiglia che è la parrocchia, ormai rimasta uno dei pochi antidoti alla solitudine e all’ isolamento sociale di molte persone.